Omelia dell’Esarca Apostolico nell’anniversario della guerra in Ucraina

26 febbraio 2023

Omelia dell’Esarca Apostolico Mons. Dionisio Lachovicz pronunciata durante la Divina Liturgia in occasione dell’anniversario della guerra in Ucraina

Omelia dell’Esarca Apostolico nell’anniversario della guerra in Ucraina

Cara Eccellenza Benoni, sacerdoti, fratelli e sorelle tutti…

Mt 6,5–14

Oggi celebriamo la prima domenica di Quaresima, detta «Domenica dell’Ortodossia» perché si ricorda la vittoria sull’iconoclastia e il ristabilimento della venerazione delle icone, avvenuta al II Concilio di Nicea nel 787 e poi confermato con il Sinodo di Costantinopoli dell’843, quando la Chiesa ancora era unita.

La mia parola durante questa preghiera per la pace in Ucraina è costruita sulla scia della preghiera che ci ha insegnato Gesù Cristo — «Padre Nostro»:

Padre nostro, che sei nei cieli…

Inviaci il tuo Spirito Consolatore, mandaci dal cielo un raggio della tua luce, affinché possiamo pregare come ci ha insegnato il tuo Figlio, Gesù Cristo. Rendici uniti nel tuo Spirito di verità, di giustizia, di pace vera, come fratelli e sorelle che rispettano la dignità di ognuno… E la pace ci sarà…

Sia santificato il Tuo nome in tutte le creature che Tu hai creato con tanta sapienza, che in loro risplenda il tuo santo nome.

Che sia santificato il tuo nome nel cuore e nell’intelletto degli uomini. Che sia santificato in noi, nella nostra famiglia, nella nostra comunità, nella nostra società civile, nel mondo intero. Che sia santificato il Tuo nome in tutte le creature. E la pace ci sarà…

Che venga il Tuo Regno dell’amore, della verità, della luce, della tua vera giustizia; che venga il tuo Regno della gioia dell’amicizia con Dio e con la umanità, del banchetto festoso intorno a Dio. E la pace ci sarà…

Padre Nostro, sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra… come Gesù stesso ha pregato nell’ora della sua agonia al Getsemani: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia, non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Lc 22,42). Pur tu, Gesù, hai detto: «Non chiunque mi dice: ”Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21). La volontà di Dio diventa storia, vita dei credenti. Che Dio possa essere tutto in tutti (cf. 1 Cor 15,28)». La volontà di Dio che tutti abbiano la vita, e la abbiano in abbondanza. E la pace ci sarà…

Sono questi i grandi «Si» a Dio: «si» al suo Nome, «si» al suo Regno, «si» alla sua Volontà.

Adesso, Padre nostro, che sei nei cieli, accetta il nostro grande grido!

Padre Nostro, dacci oggi il nostro pane quotidiano. Una volta c’era una grande folla davanti al tuo figlio Gesù. C’era gente affamata. Gesù domandò se qualcuno avesse qualcosa, e si trovò solo un bambino disposto a condividere la sua provvista: cinque pani e due pesci. Gesù moltiplicò il pane (cfr. Gv 6,9).

Anche noi siamo chiamati a spezzare il pane quotidiano che dà la vita, ma anche il Pane eucaristico che è in grado di saziare la fame di infinito e il desiderio di Dio che anima ogni uomo. E la pace ci sarà…

Ma chi toglie il pane della bocca della gente, condanna la gente a morte crudele! Questo anno trascorre il 90 anniversario della grande carestia che fu provocata da Stalin sul territorio dell’Ucraina negli anni di 1932 e 1933. E che purtroppo si ripete adesso con la guerra in Ucraina. Anche questo è un genocidio per la fame! Lo vedette in televisione! Dio abbi pietà di noi! La grande tragedia che vive nuovamente l’Ucraina per aggressione assurda, ingiusta, pazza, sacrilega…

Padre Nostro, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Tutti siamo peccatori. Siamo chiamati ad avere la consapevolezza di essere bisognosi del perdono di Dio., e di perdonare: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno» (Lc. 23,33–34). Gesù fa una grande uscita dal suo cuore all’incontro del cuore di suoi aguzzini, per capire che loro non sanno quello che fanno.

Tu, fratello Gesù, ci hai insegnato di «amare i nostri nemici e pregare per quelli che ci perseguitano, affinché siamo figli del Padre nostro che è nei cieli… Aggiungendo alla fine: ”Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. Aiutaci, Signore, a fare questo passo! E la pace ci sarà…

Padre Nostro, non abbandonarci alla tentazione. Non abbandonarci Padre, alla grande tentazione dell’odio e della vendetta. Preghiamo per diventare coscienti di essere figli di Dio! E la pace ci sarà…

L’odio e la vendetta porta la guerra ai nostri cuori, ci porta la morte.

Padre Nostro, liberaci del maligno. Il maligno che può stare nel nostro cuore, nel cuore dei prepotenti. Il maligno non è capace di dare la vita, ma solo a uccidere; il maligno non è capace di amare, solamente di odiare; non è capace di costruire, ma solo portare la distruzione; non è capace di portare doni, ma martellare la popolazione con missili e bombe di tutti i calibri; non è capace di portare la luce, ma di mettere al buio le città, far morire di freddo.

Il maligno non è capace di dire la verità, perché è bugiardo nella sua essenza. L’essere bugiardo è proprio il modo di essere del diavolo che è il Grande Bugiardo, il padre della menzogna.

Dio ha creato un mondo buono e bello, il maligno, invece, è capace di distruggerlo. Oggi egli è capace di bruciare tutto il vivente.

Padre Nostro, gridiamo con tutta le forza. Liberaci dal maligno! E la pace finalmente ci sarà…

Padre Nostro, ricordaci dal grande mandamento del tuo Figlio Gesù. «Che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno può avere maggiore amore di chi dà la propria vita per i suoi amici».

Padre Nostro, dammi la forza, se qualcuno vuole uccidermi, che io possa dire: «La pace sia con te!» Senza resistere, senza opporsi! Ma, se qualcuno vuol uccidere mio fratello, ho il dovere di difenderlo. Cosi come ho il dovere di difendere la mia patria da un aggressore ingiusto. Non posso essere un disertore, né gridare: «pace, pace», senza resistere, senza difendere i miei fratelli.

Beati gli operatori della pace, perché saranno figli di Dio. Siamo chiamati ad essere operatori della pace, anche a costo della nostra vita. Nessuno ha un amore più grande di quello chi dà la propria vita per i suoi amici «.

Alla fine, pregare il «Padre nostro in spirito e verità» vuol dire credere nell’amore, essere ortodossi e essere allo stesso modo cattolici, perché l’amore è universale, accoglie a tutti, perdona a tutti, va all’incontro di tutti. La pace ci sarà!

Si, Padre, Perché a Te appartengono il Regno, la potenza e la gloria in eterno. Amen».

La pace di Dio sia con tutti voi!

+ Dionisio Lachovicz,
Esarca Apostolico

Basilica minore di Santa Sofia, 26 febbraio 2023

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