Nella festa di San Martino I, Papa e martire, l’Esarca Apostolico ha presieduto la Divina Liturgia per la pace in Ucraina nella città di Todi

13 aprile 2024

Il 13 aprile 2024, in occasione della memoria di San Martino I, Papa e martire, nella chiesa del Santissimo Crocifisso nella città di Todi, l’Esarca Apostolico S. E. Dionisio Lachovicz ha presieduto la Divina Liturgia per la pace in Ucraina.

Nella festa di San Martino I, Papa e martire, l’Esarca Apostolico ha presieduto la Divina Liturgia per la pace in Ucraina nella città di Todi

La celebrazione si è svolta su iniziativa della Diocesi di Orvieto-Todi, in collaborazione con l’Esarcato Apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino in Italia e con l’Ordine di Malta in Italia. Con il Vescovo hanno concelebrato il Protosincello dell’Esarcato Apostolico, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, il protopresbitero del Distretto pastorale di Roma, Rev. P. Vasyl Hushuvatyy, e il Cappellano dell’Ordine di Malta della diocesi locale. Alla preghiera hanno partecipato i rappresentanti dell’Ordine di Malta della regione Umbria, i seminaristi e i fedeli ucraini. Anche i fedeli italiani si sono uniti per pregare insieme per la pace in Ucraina, tra cui il sindaco della città, Antonino Ruggiano.


All’inizio della Liturgia, p. Teodosio R. Gren, OSBM, ha ringraziato i rappresentanti dell’Ordine di Malta per il loro sostegno durante la guerra, sottolineando il loro attivo coinvolgimento e aiuto in progetti importanti per il popolo ucraino. Ha sottolineato che questa preghiera eucaristica è un’espressione di gratitudine a Dio per il dono dell’amicizia con l’Ordine di Malta, con la Chiesa in Italia e i suoi fedeli. Il Protosincello ha anche invitato a pregare per la pace in Ucraina, chiedendo al Signore di fermare il versamento di sangue sulla terra ucraina e di benedirla con una pace giusta, duratura e sicura.

Poi il Vescovo Dionisio nell’omelia si è rivolto ai presenti, sottolineando l’importanza particolare per l’Ucraina di San Martino I, Papa e martire, nato a Todi: «siamo sotto la protezione di San Martino I, papa e martire, nato qui a Todi, la cui memoria si celebra oggi, morto martire in Kherson, Crimea, il 16 settembre 655. Il suo corpo fu sepolto alle porte di Kherson. Oggi in Crimea, occupata dai russi, si sente il frastuono della guerra in Ucraina. Una guerra ingiusta, sacrilega, che porta immenso dolore, trasformando l’Ucraina in un immenso ospedale. È difficile da accettare questa tremenda realtà», ha sottolineato. Il vescovo ha ringraziato gli organizzatori della preghiera per la pace in Ucraina, soprattutto la Diocesi di Orvieto-Todi, l’Ordine di Malta e i suoi collaboratori dell’Esarcato Apostolico.


«Oggi ci sono tanti richiami di pace! Diventa difficile distinguere i diversi discorsi di pace. Talvolta queste narrative hanno contorni di ideologia pacifista, pace a ogni costo, per stare in pace con sé stessi, senza considerare le sofferenze degli altri», ha osservato ancora l’Esarca Apostolico.

Nell’omelia il Vescovo ha attirato l’attenzione dei fedeli sulla preghiera del Padre Nostro, come un appello a Dio per la pace. Ha sottolineato che questa preghiera non è solo una serie di parole, ma è espressione di un profondo legame spirituale con Dio attraverso Gesù Cristo nello Spirito Santo. Secondo lui, la preghiera per la pace non deve essere solo una dichiarazione formale, ma un’azione concreta per raggiungere la pace tra le persone: «Perdonare non significa tacita approvazione delle azioni dell’offensore e sottomissione al male, ma piuttosto il loro superamento con la forza di Cristo. Quando qualcuno vuole uccidermi, posso non difendermi; eppure, quando qualcuno vuole uccidere mio fratello sono obbligato a difenderlo, se qualcuno invade la mia patria ho il dovere di difenderla, non posso essere disertore».

S. E. Dionisio ha ricordato le tragiche conseguenze della guerra in Ucraina, che «il maligno ha fatto dell’Ucraina un grande ospedale, con circa 20 milioni di persone traumatizzate, con centinaia di migliaia di morti e feriti, decine di migliaia di prigionieri, bambini rubati, orfani, vedove, città distrutte, milioni di profughi».

L’Esarca ha concluso con queste parole di preghiera: «Signore Gesù, in Te la vita vince sempre! Tua è la vittoria! Accetta nell’eterna gioia della libertà le anime dei nostri defunti, coloro che hanno sacrificato le loro vite donandole per l’amore dei loro fratelli, per l’amore della propria Patria.

E a noi tutti dona forza, fede e coraggio sulla strada verso la risurrezione, sulla sola via della vittoria del bene sul male, della luce sulle tenebre, perché tutti possano annunciare: «L’Amore risorto ha vinto!»

Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico

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