Storia dell’Esarсato


L’11 luglio 2019 è stata annunciata la decisione di Papa Francesco di istituire un Esarcato Apostolico per i cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia. Questa unità territoriale ecclesiastica copre l’intero territorio d’Italia. La cura spirituale di circa 70.000 fedeli, uniti in 146 comunità, è svolta da più di 60 sacerdoti. La cattedrale e sede dell’Esarcato Apostolico è la chiesa parrocchiale dei Santi Sergio e Bacco a Roma.

Il 24 ottobre 2020 il Santo Padre Francesco ha nominato Esarca Apostolico per i cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia il S. E. R. Mons. Dionisio Lachovicz, OSBM, trasferendolo dalla sede titolare di Egnatia.

Excursus storico

All’inizio, negli anni «90, la formazione di comunità ucraine in diverse città d’Italia sembrava molto disorganica e aveva carattere familiare (si riunivano i familiari) o di bazar (si radunavano gli ucraini nella parte della città dove arrivavano i pullman dall’Ucraina). Rendendosi conto della necessità della cura spirituale degli ucraini, la Chiesa Greco-Cattolica Ucraina ha iniziato a curare la formazione delle comunità ecclesiali nelle principali città italiane, alle quali, in accordo con l’episcopato italiano, è stata data l’opportunità del servizio di culto nelle chiese cattoliche romane. Le premesse per tali azioni della Chiesa erano abbastanza buone, considerato che esistevano a Roma due collegi ucraini dove studiavano seminaristi e sacerdoti, i quali sostenevano volentieri l’idea di una guida spirituale per gliucraini in Italia. La presenza della Chiesa è divenuta un fattore di consolidamento del popolo ucraino e di garanzia per la conservazione della propria spiritualità, cultura e identità.

Il 16 ottobre 2001, con in seguito all’accordo di Sua Beatitudine Lyubomyr (Husar), Capo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, con la Conferenza Episcopale Italiana, fu nominato primo Coordinatore Pastorale per gli ucraini in Italia il Rev. Don Vasyl Potochnyak, di beata memoria. Egli, oltre a curare spiritualmente quei territori italiani dove si concentrava un gran numero di migranti ucraini, dovette anche stabilire contatti fra le comunità ucraine già esistenti. Il 14 gennaio 2003, con decreto ufficiale di Sua Santità Giovanni Paolo II, su richiesta di Sua Beatitudine Lyubomyr Husar, in conformità con la decisione del Sinodo della CGCU, fu nominato Visitatore Apostolico per gli ucraini greco-cattolici in Italia S. E. R. Mons. Hlib Lonchyna.

Grazie alla collaborazione del Visitatore Apostolico e del Coordinatore Pastorale, i centri pastorali della CGCU in Italia sono stati organizzati in quasi tutti i maggiori centri di concentrazione dei migranti ucraini. Nel 2005 erano presenti quasi 70 centri. Fu in quel momento che la CGCU in Italia iniziò il suo percorso di strutturazione. In particolare, è stato aperto a Roma l’Ufficio del Visitatore Apostolico (inPiazza Madonna dei Monti, 3). Inoltre, a quel tempo i sacerdoti di diverse regioni d’Italia iniziarono a radunarsi regolarmente per incontri congiunti sotto la guida del Vescovo.

Nel marzo 2005 il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana ha nominato un nuovo Coordinatore Pastorale, il Rev. Don Alexander Sapunko e nel gennaio 2011 il Rev. Don Marco Yaroslav Semegen, attuale presidente della Società religiosa dei cattolici ucraini «Santa Sofia» in Italia e rettore della Basilica di Santa Sofia a Roma. Nel marzo 2016 il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana ha nominato Coordinatore Pastorale il Rev. Don Volodymyr Voloshyn, sacerdote delle comunità della CGCU nelle città dell’Italia centrale di Firenze e Prato. Dal 2005 al 2011 sono quasi 150 le comunità della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina in Italia e rimangono pressoché tali fino ad oggi (146).

All’inizio del 2009 per la CGCU in Italia si è verificato un altro cambiamento: il 7 gennaio 2009 Sua Santità Benedetto XVI ha nominato S. E. R. il Vescovo Dionisio Lachovicz come Visitatore Apostolico per i greco-cattolici ucraini in Italia e Spagna. La sede del Visitatore in tutti questi anni è stata quella dei locali Patriarcali, situati in Piazza Madonna dei Monti, 3 a Roma. Qui hanno operato la Segreteria del Visitatore Apostolico, il servizio stampa della CGCU in Italia (www.chiesaucraina.it) e la redazione della rivista cristiana «Verso la luce». Inoltre è da segnalare che presso la Segreteria del Visitatore Apostolico, per quanto riguarda il coordinamento della catechesi sono state coinvolte anche le suore — ancelle della Beata Vergine Maria Immacolata — s. Melania Sidorik, SAMI (2013–2014) e s. Eusebia Mudranynets, SAMI.

Nell’aprile 2018, 65 sacerdoti prestavano servizio in Italia, a beneficio di 146 comunità ecclesiali ucraine. Solitamente i fedeli ucraini si radunavano per la preghiera e gli incontri congiunti comunitari nei templi della Chiesa italiana; negli ultimi anni 17 chiese sono state date in uso esclusivo alle comunità ucraine (Avellino, Bologna, Vittorio Veneto, Caserta, Cagliari, Livorno, Napoli, Novara, Pavia, Padova, Pescara, Reggio Emilia, Salerno, Ferrara, Firenze, Foggia, Foligno. Inoltre, sette comunità hanno già acquisito lo stato ufficiale di parrocchie personali (Avellino, Bologna, Caserta, Livorno, Roma, Pavia, Firenze).

Ogni anno, la Segreteria del Visitatore Apostolico ha condotto un’indagine sociologica sullo stato della CGCU in Italia (intervistando i ministri e analizzando gli indicatori statistici generali di vari servizi sociologici nel campo delle migrazioni). È interessante notare che secondo un’indagine sui ministri in 146 comunità, le celebrazioni liturgiche domenicali sono regolarmente frequentate da una media di quasi 16.000 persone. Più di 50.000 fedeli partecipano alla liturgia pasquale. Secondo le statistiche, il numero dei fedeli e delle comunità ucraine in Italia è molto più alto che nelle diocesi ucraine esistenti negli altri paesi del mondo. Va notato che il processo di arrivo di nuovi migranti non si ferma. In Italia la presenza di Congregazioni monastiche maschili e femminili, nonché di due Pontifici Collegi ucraini (dal 2014 entrambe le istituzioni si sono riunite nell’unico Pontificio Collegio ucraino di San Giosafat) è diventata una condizione favorevole per la cura pastorale dei fedeli.

Il numero di bambini ucraini in Italia cresce ogni anno. Alcuni sono arrivati ​​attraverso il ricongiungimento familiare, altri sono nati in Italia da famiglie ucraine o miste. A partire dal 2018, si sono formate 37 scuole domenicali nelle comunità ecclesiali, dove i bambini studiano catechismo, lingua e cultura ucraina e spesso alcune materie che non esistono nei curricula italiani. In questo caso, le scuole ucraine in Italia operano nell’ambito di un accordo con la Scuola Internazionale Ucraina di Kyiv, che rilascia un certificato di istruzione secondaria generale, completa dello standard statale. Inoltre, nella catechesi presso diverse comunità sono coinvolte le suore di varie congregazioni (le suore ancelle della Beata Vergine Maria Immacolataa presso la Basilica di Santa Sofia a Roma, le suore di Sant’Anna presso la Chiesa Cattedrale dei martiri Sergio e Bacco, le suore della Sacra Famiglia a Pompei, la congregazione delle Suore della Divina Provvidenza nelle città di Modena e Mantova).

L’unificazione degli ucraini in Italia è stata facilitata da vari eventi culturali e artistici, anche medianteun notevole contributo dei giovani, inclusi studenti e seminaristi del Pontificio Collegio ucraino di S. Giosafat. Per sedici anni di seguito, la CGCU in Italia è diventata l’organizzatrice della Festa della mamma, che si è tenuta nel territorio della Basilica di S. Sofia a Roma sotto forma di grandi eventi spirituali e di intrattenimento. Rappresentanti delle comunità ucraine di tutta Italia, — insieme a migliaia di persone, si sono riuniti per la festa. A maggio 2016, la festa si è svolta nella forma di un festival di gruppi di bambini e giovani dell’Ucraina e dell’Italia con lo slogan «Diamo gioia alla mamma!» Questa festa può essere giustamente considerata il più grande evento unificante a livello nazionale in Italia.

Negli ultimi anni, i principali sforzi della CGCU in Italia si sono concentrati sulla pastorale giovanile. In molti centri ecclesiali si tengono incontri regolari di giovani ucraini, con la partecipazione dei quali vengono organizzati vari eventi spirituali, culturali e di intrattenimento. In più di dieci comunità si tengono campi cristiani estivi per bambini e giovani.

Dal 2001, su iniziativa del Rev. Don Vasyl Potochnyak, di beata memoria, la rivista cristiana degli ucraini in Italia «Verso la luce», è diventata un importante strumento informativo e unificante. Essaviene distribuita tra gli ucraini di tutte le regioni d’Italia. Mette in evidenza vari aspetti della vita degli immigrati, come anche il ruolo della Chiesa in essa. L’aumento della diffusione e del numero di collaboratori ha dimostrato che la rivista ha non solo un potere informativo ma anche educativo della comunità ucraina presente in Italia.

Dal 2008 è stato lanciato su Internet un sito web (www.chiesaucraina.it), di proprietà della Segreteria del Visitatore Apostolico, che informa sulle attività della CGCU in Italia, sugli eventi nelle comunità ecclesiali, sull’immigrazione attraverso il prisma della dottrina della Chiesa. Attraverso questa risorsa web è stato anche possibile conoscere le coordinate di tutti i centri pastorali dell’UGCC in Italia e l’orario dei servizi in essi presenti. Dal 2020 il sito ha cambiato nome ed ora è accessibile sul link esarcato-apostolico-ucraino.it.

Ogni anno la CGCU in Italia organizza un pellegrinaggio nazionale natalizio alle basiliche papali di Roma. Per la prima volta un pellegrinaggio del genere ha avuto luogo nel 2011 alla Basilica di San Pietro in Vaticano in occasione del dono che il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto dall’Ucraina diun albero di Natale, che ha decorato Piazza San Pietro in Vaticano in occasione di questa festività. Al pellegrinaggio hanno preso parte più di 5.000 fedeli.

Dal 2011 i migranti ucraini d’Italia effettuano un pellegrinaggio nazionale annuale verso a Lourdes (Francia) e dal 2015 a Fatima (Portogallo). Inoltre viene effettuata una serie di pellegrinaggi annuali in luoghi spirituali italiani come Bari (reliquie di San Nicola), Padova (reliquie di Sant’Antonio) ed altri. Tutti questi pellegrinaggi, che costituiscono un altro fattore unificante spirituale e culturale degli ucraini in Italia, sono stati guidati dal Visitatore Apostolico S. E. R. Dionisio Lachovicz.

Due volte l’anno, i sacerdoti ucraini in Italia, sotto la guida del Visitatore Apostolico, si riuniscono per un’assemblea generale e un ritiro di alcuni giorni, durante i quali riflettono su ulteriori strategie per lo sviluppo della Chiesa Ucraina in Italia.