Visita del Protosincello dell’Esarcato alla comunità ucraina di Rieti

4 marzo 2024

Domenica 3 marzo, il Protosincello dell’Esarcato Apostolico, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, ha compiuto una visita pastorale alla comunità ucraina a Rieti. Nella chiesa di San Nicola, insieme al pastore locale Rev. P. Rostyslav Hadada, Padre Teodosio ha celebrato la Divina Liturgia ed ha officiato il Sacramento della Confessione ai fedeli.

Visita del Protosincello dell’Esarcato alla comunità ucraina di Rieti

Rivolgendosi ai presenti nell’omelia, Padre Teodosio li ha invitati a riflettere sul significato spirituale della Croce, che in quella domenica si onora in modo particolare nella tradizione bizantina.

«La terza domenica di Quaresima è chiamata ”Domenica della Santa Croce”. Si trova al centro della Quaresima, alla sua metà. La Chiesa, invitandoci a venerare la Santa Croce, ci spinge a riflettere su cosa significhi per la nostra vita cristiana. Perché la Chiesa mette al centro della nostra attenzione la Croce proprio ora?

La Quaresima è un cammino. Ognuno di noi ha esperienze di lunghi viaggi nella vita, che richiedevano il nostro impegno, che ci affaticavano. La vita cristiana è un cammino verso il Signore, la Quaresima è un viaggio per incontrare il Cristo Risorto. Come nei nostri viaggi di vita, talvolta ci manca la forza lungo il cammino verso il Signore, così Cristo ci invita a guardare la Croce, a questa fonte da cui possiamo trarre forza per continuare a camminare verso Dio. Ognuno di noi, stanco e privo di forze, ha la possibilità, come nel deserto, di sedersi ai piedi della croce, riposare alla sua ombra, ottenere le forze dal Signore e proseguire».


Il celebrante ha anche ricordato ai fedeli la storia dell’Antico Testamento vissuta dal popolo d’Israele sulla strada verso la Terra Promessa, quando per la loro disobbedienza il Signore li punì con serpenti velenosi. Dopo il pentimento del popolo, Dio ordinò a Mosè di fare un serpente di bronzo e di metterlo su un palo, in modo che chiunque fosse stato morso da un serpente e avesse guardato al serpente di bronzo non morisse.

«Il serpente di bronzo è un’immagine della croce. Le persone non morirono nel deserto solo perché i loro occhi erano rivolti verso il serpente di bronzo. Oggi noi, come popolo, stiamo attraversando il deserto della guerra, dove siamo costantemente punti da vari ”serpenti”: i nostri nemici, i peccati della corruzione, l’indifferenza. Tuttavia, il Signore ci ricorda che dobbiamo guardare alla Croce, a Cristo, che può e vuole salvarci. Noi, ognuno personalmente e come popolo, dobbiamo rivalutare la nostra vita, rivolgendo lo sguardo a Gesù, per trarre forza per la vita e per la nostra lotta contro il male».

Dopo la conclusione della Liturgia, Padre Teodosio, a nome del Vescovo Dionisio Lachovicz, ha ringraziato i fedeli per il fatto che a Rieti si uniscono nella preghiera e nella cura dell’identità ucraina e, insieme ad altre numerose comunità dell’Esarcato Apostolico, sono punto di riferimento di costante sostegno per il popolo ucraino nella lotta contro gli aggressori russi.

A sua volta, padre Rostyslav ha rivolto al padre Protosincello parole di gratitudine per la visita, per la parola edificante, per il suo instancabile impegno nello sviluppo della Chiesa ucraina, e ha augurato a lui buona salute e la grazia di Dio per il suo ministero al servizio dei fedeli dell’Esarcato Apostolico.

Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico

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